CHI È L’OSS E DIFFERENZA CON OSSS-3S
19/03/2019 Off Di FRASALFORMADMINCORSO OSS REGIONE CAMPANIA CORSO OPERATORE SOCIO SANITARIO CORSO OSS CASERTA REGIONE CAMPANIA QUALIFICA OSS
OSS? OSSS? DIFFERENZE E PRINCIPALI MANSIONI
L’Operatore Socio-Sanitario (abbreviato in “OSS”) è una figura professionale molto richiesta all’interno di strutture pubbliche e private, o per servizi a domicilio, per l’assistenza a persone non autosufficienti, anziane o malate che necessitano di cure e supporto nello svolgimento delle attività quotidiane.
Il suo ruolo si svolge in ambito socio-sanitario. Prevedendo principalmente mansioni di tipo assistenziale (vestizione, deambulazione, somministrazione pasti, cura dell’igiene personale) e di supporto alle attività sanitarie e tecnico-infermieristiche, come il controllo della corretta assunzione di farmaci e la sanificazione degli ambienti.
In questo articolo vedremo, nel dettaglio, chi è l’OSS, qual è il percorso di studi che ha intrapreso, quali sono i suoi compiti, cosa lo differenzia da l’Operatore Socio Sanitario Specializzato.
OSS: chi è e quando è nata questa figura
La figura dell’Operatore Socio-Sanitario è stata istituita dall’Accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2001,, un decreto che ha unificato le precedenti professionalità ausiliarie che operavano in ambito socio sanitario.
La definizione introdotta dal legislatore stabilisce, all’Art. 1 del decreto del 2001, che l’attività di questo operatore è finalizzata a:
- “soddisfare i bisogni primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di competenza, in un contesto sia sociale che sanitario”;
- “favorire il benessere e l’autonomia dell’utente”.
L’Accordo Stato-Regioni precisa anche che l’Operatore Socio Sanitario lavora in collaborazione con gli altri professionisti specializzati nell’assistenza sanitaria e sociale, secondo il criterio del lavoro multi professionale.
Quali sono i compiti dell’OSS?
Il ruolo dell’Operatore Socio Sanitario, quindi, è orientato in particolare verso:
- anziani malati o fragili;
- disabili;
- pazienti ricoverati in ospedale, che si trovano in casa di cura o casa di riposo;
- individui con problemi psichiatrici;
- famiglie e minori in condizioni di forte disagio.
Questa figura ha competenze di tipo tecnico-assistenziale e deve saper lavorare in equipe, insieme a infermieri, medici, educatori, fisioterapisti e altri professionisti. Tuttavia non può, in nessun caso, effettuare azioni di competenza medico-infermieristica.
Inoltre le attività dell’Operatore Socio-Sanitario sono sintetizzate nell’Art. 5 dell’Accordo Stato-Regioni del 2001 e fanno riferimento a tre ambiti:
- l’assistenza diretta e aiuto domestico alberghiero;
- l’intervento igienico sanitario e di carattere sociale;
- il supporto gestionale, organizzativo e formativo.
Entrando più nello specifico delle mansioni dell’OSS, tra i principali compiti citiamo:
- assistere le persone, in particolare quelle non autosufficienti, nelle attività quotidiane (come vestizione e somministrazione pasti) e di igiene personale;
- svolgere attività semplici di supporto diagnostico;
- collaborare con il personale sanitario per l’assistenza al paziente;
- in sostituzione o appoggio dei familiari, e su indicazione del personale preposto, aiutare la persona nella corretta assunzione dei farmaci prescritti (non si parla di “somministrazione”, che è prerogativa dell’infermiere);
- curare la pulizia e l’igiene dell’ambiente sanitario;
- sanificare il letto, il comodino e gli altri mobili, se richiesto;
- sterilizzare i dispositivi medici;
- smaltire i rifiuti sanitari, utilizzando i dispositivi di protezione individuale e secondo i protocolli previsti dalla struttura in cui opera;
- accompagnare la persona durante l’accesso ai servizi socio-sanitari (visite in reparto, esami in laboratorio).
- aiutare l’assistito nella deambulazione, nell’uso adeguato dei presidi, degli ausili e delle attrezzature sanitarie (stampelle, tripodi, quadripodi, deambulatori, carrozzine, eccetera) e nell’apprendimento delle posture corrette;
- organizzare attività di animazione e socializzazione di singoli e gruppi, per mantenere vive le capacità sensoriali, la curiosità, le funzioni cognitive e contribuire, anche in questo modo, al benessere psicofisico della persona.
In aggiunta a questo la capacità di instaurare una forte empatia, inoltre, rappresenta una qualità molto importante per l’OSS – e per questo rientra tra le prerogative maggiormente richieste dalle famiglie e dalle strutture – in quanto il rapporto con il paziente potrebbe non essere semplice, inizialmente, a causa delle condizioni psicofisiche della persona da assistere, di cui va compreso e rispettato il disagio.

Il percorso formativo degli OSS
La formazione (corso OSS) degli Operatori Socio Sanitari è competenza delle Regioni e delle Province autonome e viene erogata dagli Enti accreditati dalle stesse. La qualifica si ottiene al termine di un percorso di studi dalla frequenza obbligatoria della durata di 1000 ore (circa 12-14 mesi, non oltre i 18), solitamente così distribuite:
- 450 ore di teoria;
- 100 ore di esercitazioni pratiche;
- 450 ore di tirocinio.
Gli argomenti trattati nei corsi riguardano 4 materie:
- l’area socio-culturale;
- l’area psicologico-sociale;
- area igienico-sanitaria;
- l’area tecnico-operativa.
Per le persone già in possesso di conoscenze o capacità attinenti alla qualifica di OSS, (Diploma di maturità nei servizi sanitari), sono invece previsti corsi di 300 ore (di cui il 20-40% in stage).
Al termine del corso OSS (sia quello di 1000 sia quello di 300 ore) è previsto un esame per il rilascio del certificato di qualifica professionale di Operatore Socio-Sanitario, nel rispetto degli standard nazionali e regionali.
L’OSSS con formazione complementare in assistenza sanitaria (3S)
Per migliorare la gestione dell’assistenza e integrare le competenze dell’OSS con mansioni di tipo infermieristico, il successivo accordo Stato-Regioni del 16 gennaio 2003 ha introdotto la formazione complementare in assistenza sanitaria dell’Operatore Socio-Sanitario. In questo modo, l’OSSS oltre a svolgere tutte le attività dell’Operatore Socio Sanitario precedentemente citate, ancor di più può collaborare attivamente con l’infermiere (e/o l’ostetrica) nello svolgimento di alcune manovre di tipo infermieristico. In base all’organizzazione dell’unità in cui lavora, sotto la supervisione e secondo le istruzioni ricevute dall’infermiere stesso.
Ad ogni modo non si tratta di una nuova figura, dunque, ma di una specializzazione in area sanitaria dell’OSS. Il modulo di formazione complementare per l’assistenza sanitaria non deve essere inferiore a 300 ore (di cui la metà di tirocinio) e l’accesso al percorso è riservato agli operatori già in possesso dell’attestato di qualifica di Operatore Socio-Sanitario.
Le principali mansioni di competenza dell’OSSS indicate dalla legge si aggiungono a quelle stabilite dall’Accordo Stato-Regioni del 2001 e sono:
- la somministrazione della terapia prescritta per via naturale (come ad esempio per bocca), conformemente alle direttive del responsabile dell’assistenza infermieristica od ostetrica o sotto la sua supervisione;
- la terapia intramuscolare e sottocutanea,sempre secondo le indicazioni dell’infermiere (od ostetrica) e sotto la sua supervisione;
- le medicazioni semplici e i bendaggi;
- alcune manovre invasive come i clisteri;
- la mobilizzazione dei pazienti non autosufficienti per la prevenzione di lesioni da decubito e alterazioni cutanee;
- la respirazione artificiale, il massaggio cardiaco esterno, quali manovre di primo soccorso, secondo il protocollo BLS (Basic Life Support).
Siamo qui per aiutarti! L’Istituto FrasalForm organizza corsi riconosciuti a livello regionale nazionale ed europeo . Per maggiori dettagli visita il nostro link: RICHIEDI INFO GRATUITE E SENZA IMPEGNO!