RAC  AGENTE RAPPRESENTANTE DI COMMERCIO ABILITAZIONE E MANSIONI

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27/10/2024 Off Di FRASALFORMADMIN

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RAC AGENTE E RAPPRESENTANTE DI COMMERCIO ABILITAZIONI E MANSIONI

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Prima di tutto è doveroso chiarire che la sigla RAC sta per Rappresentate e Agente di Commercio.

In questo articolo andiamo ad analizzare la figura di agente di commercio i compiti, i requisiti per esercitare la professione, e la differenza sostanziale con il rappresentante di commercio,

L’agente è un lavoratore autonomo, infatti organizza i mezzi necessari al raggiungimento del risultato e sopporta il rischio economico e giuridico dell’attività svolta.
L’agente con rappresentanza o rappresentante di commercio (comunemente detto rappresentante) è l’agente al quale viene affidato l’incarico di concludere direttamente contratti in nome e per conto del preponente. Ad agenti e rappresentanti di commercio si applica la stessa disciplina.

L’agente di commercio assume in maniera stabile l’incarico di promuovere contratti commerciali di vendita tra l’azienda committente e clienti potenziali, in base a un contratto di agenzia, che lo vincola su una precisa area geografica con determinati limiti e obiettivi. Per l’art. 1743 c.c. il preponente non può valersi contemporaneamente di più agenti nella stessa zona e per lo stesso ramo di attività , né l’agente può assumere l’incarico di trattare nella stessa zona e per lo stesso ramo gli affari di più imprese in concorrenza tra loro. Se il mandato ha durata nel tempo illimitata, allora il contratto si definisce a tempo indeterminato con la stessa accezione dei contratti di lavoro subordinati anche se bisogna sempre ricordare che lavorare come agente di commercio è un’attività imprenditoriale a tutti gli effetti, non soggetta a subordinazione che non prevede di solito una retribuzione fissa ma un guadagno in percentuale predeterminata sui fatturati prodotti per il mandante, ovvero le provvigioni.
L’agente di commercio è una figura lavorativa autonoma molto ricercata perché per un’azienda ha dei costi di gestione certi e mediamente più bassi di quelli sostenuti per assumere un lavoratore dipendente e comunque proporzionali al fatturato. In sostanza un agente di commercio si assume una parte del rischio d’impresa del mandante legando i propri guadagni ai risultati prodotti per l’azienda mandante. L’azienda retribuisce l’agente di commercio secondo una politica, provvigionale retribuendo cioè l’agente di commercio in base al fatturato che esso produce. Talvolta tra azienda ed agente di commercio si stabilisce che una parte della sua retribuzione sia fissa ed una parte sia variabile, cioè ancorata al fatturato. Gli agenti di commercio in Italia si distinguono tra monomandatari e plurimandatari:

  • gli agenti monomandatari promuovono esclusivamente un’azienda, costituendo quindi virtualmente un’estensione territoriale della rete vendita di questa azienda;

    Dal punto di vista legale, l’agente non ha diritto a un compenso fisso. Tuttavia, dal momento che soprattutto in momenti di crisi economica può risultare difficile ampliare la propria forza commerciale se gli agenti devono affrontare i primi mesi di collaborazione senza la prospettiva di un guadagno certo, numerose aziende hanno iniziato a offrire agli agenti un “fisso mensile”. Tale somma viene corrisposta in due forme: a) quale anticipo del fatturato mensile atteso / generato (e quindi scalata dalle spettanze vere e proprie per lo più a livello trimestrale) b) quale corresponsione di una somma minima garantita mensilmente. Non esiste una statistica attendibile su quante siano le aziende che offrono un fisso mensile.

    Come si diventa agente di commercio

    Per diventare Agente di Commercio è poter esercitare la professione è indispensabile conseguire, l’attestato di Rappresentante e Agente di Commercio, presso un Ente Accreditato propedeutico per l’iscrizione presso la Camera di Commercio. Abilitazione ai sensi della L. n. 204/1985, degli artt. 74 e 80 del D.Lgs. n. 59/2010 e s.m.i.

    Differenze con il rappresentante di commercio

    A differenza dell’agente di commercio, il rappresentante di commercio ha il potere di concludere effettivamente i contratti che ha promosso, cioè anche di firmarli in nome e per conto dell’impresa per cui lavora. L’attività di rappresentante commerciale, spesso viene confusa con l’attività di agente di commercio, nonché con quella di procacciatore d’affari che in qualità di intermediano, ha il compito di ricercare intermediazioni per conto dell’impresa proponente con la possibilità di stipulare contratti che però potranno essere conclusi solo “salvo accettazione della casa mandante”.
    L’agente o rappresentante di commercio svolge quindi un’attività di promozione commerciale in nome e per conto dell’azienda che lo ha ingaggiato e si distingue dal procacciatore di affari per la necessaria autorizzazione che deve essere rilasciata dalla Camera di Commercio competente e per una maggiore tutela legale sancita oltre che dal Codice civile italiano, da accordi economici collettivi (AEC) di settore appositamente redatti. Il procacciatore di affari, lavoratore autonomo con Partita IVA titolare di ditta individuale, si distingue a sua volta dal procacciatore di affari occasionale, che, in forma temporanea e atipica, può segnalare clientela potenziale ad una o più aziende.

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